lunedì 8 aprile 2013

ART'N JAZZ FESTIVAL 2013





Dopo gli incoraggianti risultati raggiunti al traguardo della prima edizione, Art’N Jazz Festival, giunge finalmente al suo secondo appuntamento primaverile. La seconda edizione del festival è stata realizzata in collaborazione con “Mari tra le mura” (SAC), nuova importante iniziativa di valorizzazione del territorio, sviluppo e cooperazione interistituzionale, che fa di Art’n Jazz un festival itinerante come pochi, dislocato tra le bellezze storico-artistiche dei Comuni di Conversano, Polignano a Mare, Rutigliano e Mola di Bari. 

martedì 13 marzo 2012

Art'N Jazz Festival 2012










Pensato in un’ottica di crescita artistica costante e di continuità rispetto agli appuntamenti che l’estate conversanese riserva agli appassionati di musica jazz, Art’nJazz Festival nasce con il preciso scopo di creare un contenitore di appuntamenti culturali che guardino alla tradizione jazz afroamericana con l’occhio della contemporaneità musicale, intesa come espressione artistica di una società moderna per cui l’arte è il risultato della commistione tra arti diverse.

giovedì 9 febbraio 2012

La concezione olistica del jazz

"Chi fa del jazz migliora il livello musicale dei suoni che ci circondano e per livello musicale s'intende - altrimenti sarebbe inutile parlarne - livello spirituale, intellettuale e umano, il livello insomma del pensiero cosciente. Visto che in un'epoca nella quale nè parte un aereo nè si vende un detersivo senza sound musicali, i suoni che ci circondano influiscono direttamente sul nostro modo di vivere, sul nostro stile di vita, chi fa del jazz o chi comunque se ne interessa, porta la forza, il valore e l'intensità del jazz nella nostra vita. [...] Se mi si chiedesse qual è, a mio parere, l'aspetto più imponente della musica jazz oltre i suoi vertici musicali, risponderei: la sua evoluzione stilistica. Essa è avvenuta con la consequenzialità, la logica, la ineluttabilità, e la compattezza che hanno sempre caratterizzato l'evoluzione dell'arte autentica. Perciò questa evoluzione costituisce un tutto inscindibile. Chi isola uno degli elementi per dichiararlo l'unico valido o per condannarlo come una degenerazione, distrugge il tutto e compromette quella unità di una evoluzione a grandi linee, senza la quale, nella migliore delle ipotesi, si può parlare di mode, ma non di stili. "

J.E.Berendt

sabato 4 giugno 2011

Logos: recensione uscita per Jazz Colo(u)rs (Giugno, 2011)

La “comunicazione universale”, quella magica trasmissione generata dalla seduzione del suono, una corrente emozionale che rende vivi ed apre infiniti spazi di significato dove ridisegnare i contorni sonori di una materia fluida e mutevole che racconta e descrive senza rigorosi dettami, gratificando la cara tradizione musicale afro-americana, attraverso la personale interpretazione narrativa degli stili che hanno scritto la storia e l’evoluzione del linguaggio jazzistico. Questo è il passaggio concettuale contenuto in Logos, il disco di esordio di Donatello D’Attoma, licenziato dallaPus(h)in Records, satellite della più nota Splas(h).

Di formazione classica, il giovane pianista di Conversano si accosta al jazz grazie soprattutto all’incontro avvenuto durante gli studi musicologici a Cremona con il grande Roberto Cipelli, il quale lo ha seguito nel suo percorso di crescita, aiutandolo nella cura e nella finalizzazione di questo lavoro discografico.

La trama compositiva, concepita in buona parte a Cremona, nella stanza della residenza universitaria 2B, una traccia nel disco, è sviluppata seguendo il rapimento empatico delle note, cercando di evadere da ogni sorta di approccio strutturale metodico, raccontando il corso storico del jazz nelle sue diverse proiezioni stilistiche: da Logos, la rigorosa ballad che apre il disco, all’ironia del ragtime di Dance Macabre, al blues, passando poi dal jazz moderno fino a giungere ai libertari momenti free.

Un progetto discografico nel quale ogni musicista può esprimersi seguendo la propria indole creativa, dove tutti sono animati dalla stessa forte volontà di coesione e di confronto. Tutti i brani portano la firma del titolare, tranne Il Canto delle Sirene, interessante composizione del contrabbassista Camillo Pace, con il quale il giovane D’Attoma condivide la passione per il jazz nord europeo, nel quale entrambi si riconoscono, in virtù delle comuni radici con la musica classica e con quella popolare.

Un nuovo promettente talento che oltre a dispensare emozioni sotto forma di note, dimostra anche ottime doti tecniche nello stride piano.

Da.Ca.

http://www.jazzcolours.it/